Stracciabrache

Nome scientifico: Smilax aspera L.
Famiglia: Liliaceae
Nome volgare italiano: Edera spinosa, salsapariglia, stracciabrache, rovo cervone

Descrizione
Pianta sempreverde dal portamento rampicante. Il fusto, sottile e legnoso, è glabro e molto variabile in lunghezza, potendo raggiungere anche diversi metri. Le foglie (4-5×8-10 cm) sono alterne, picciolate, coriacee, lucide, cuoriformi-sagittate, di colore verde-scuro talora chiazzato di bianco e attraversate da 7-9 nervi; alla base dei piccioli si dipartono 2 viticci stipolari. Il margine fogliare, le nervature (sul lato inferiore) ed il fusto sono molto spinescenti, con aculei ricurvi. I fiori sono dioici, bianchi e riuniti in piccole ombrelle sessili, che formano spighe fiorali (con asse a zig zag, lungo 10-15 cm) inerite all’ascella delle foglie.
I frutti (bacche), numerosi, raggruppati e di colore rosso vivo a maturità, raggiungono la grandezza di mezzo cm.

Biologia
Fanerofita lianosa. Fiorisce in settembre-ottobre ed i frutti giungono a maturità in autunno. Si propaga per seme e per via vegetativa. Numero cromosomico: 2n=32.

Distribuzione
E’ specie stenomediterranea, legata alla distribuzione delle formazioni di sclerofille sempreverdi. In Italia è presente in tutte le regioni, tranne la Val d’Aosta, il Piemonte ed il Trentino Alto Adige; tuttavia la diffusione maggiore si ha nelle regioni centro-meridionali mentre a nord della Pianura Padana è presente solo in limitate ed isolate stazioni. Nelle Marche è diffusa sia nella zona mediterranea che in quella submediterranea o collinare. Nella Selva è comune soprattutto nei settori più caldi e soleggiati.

Ecologia
Vegeta bene sia su substrati calcarei che su quelli marnosi ed arenacei. Si rinviene prevalentemente nei boschi di leccio e molto più raramente nelle formazioni collinari più termofile, come i boschi di roverella. E’ inoltre assai diffusa nelle siepi ed in tutti gli stadi di degradazione della lecceta (macchie, cespuglieti, garighe, ecc.). Spesso forma grovigli spinosi impenetrabili.

Note
Le foglie possono assumere forme assai diverse e talora, soprattutto nei luoghi più freschi ed ombrosi, essere quasi del tutto prive di spine. Anticamente era coltivata come pianta officinale per le proprietà diuretiche e sudorifere dei preparati ricavati dalle radici.